filo interdentale
Aprile 11, 2019

Come usare filo interdentale in modo sicuro e efficace

Il filo interdentale, se usato correttamente, ci permette di effettuare una pulizia più profonda e completa dei nostri denti, che non riusciremmo altrimenti ad ottenere se ci limitassimo ad utilizzare solo il semplice spazzolino. La salute dei denti merita di essere al primo posto: perché trascurarla quando basterebbero dei piccoli accorgimenti per migliorarla?

Il filo interdentale, affinché possa davvero assolvere alla sua funzione e dunque eliminare residui di cibo tra i denti e frammenti di placca accumulati, è necessario che venga usato con criterio. Questo nastro può infatti rivelarsi un ottimo alleato della nostra igiene orale, quando utilizzato almeno una volta al giorno.

Filo interdentale, che cosa è?

Stando alle fonti, l’utilizzo del filo interdentale risale agli anni della Grande Guerra, anche grazie all’apporto fondamentale del dottor Charles C.Bass che ideò il filo in nylon, più elastico e resistente rispetto a quello in seta già diffuso. In commercio troviamo diversi modelli: da quello di plastica (nylon, polietilene o teflon) a quello di seta, ma ciò che fa realmente la differenza è lo spessore.

Il più raccomandato è il filo cerato perché riesce a scivolare meglio tra un dente e l’altro; tuttavia, a differenza di quello non cerato rischia, invece, di incastrarsi tra gli spazi e spezzarsi.

Infiammazioni, carie e tartaro possono essere evitate grazie al lavoro svolto dal filo! Questo prodotto viene venduto in piccole e pratiche confezioni di plastica, contenenti rotoli che vanno dai 10 ai 50 metri e una piccola lama che serve per tagliare il nastro. Nonostante la sua semplicità, è possibile che molti non ne facciano un uso davvero adeguato.

Come usare il filo interdentale

Per usare in maniera efficace il filo interdentale bisogna fare attenzione a dei piccoli passaggi che, se ripetuti giorno dopo giorno, possono diventare una sana abitudine.

Metodo del cappio

Innanzitutto, una volta che l’estremità del filo sarà tirata fuori dallo scatolino, bisogna spezzarlo ricavandone circa 30-40 cm.

Molti consigliano di formare un cappio, in modo da “avvolgere” il dente senza rischiare di intaccare le gengive o, addirittura, di tagliare le nostre dita. Questo metodo, non a caso, è conosciuto come “metodo del cappio” (la forma è quella di una C). Cerchiamo di capire insieme come funziona.

Il suggerimento è quello di unire le due estremità del filo interdentale e di formare un piccolo nodo (meglio se doppio). In tal modo, viene a crearsi una cruna, idealmente grande quanto quattro dita. Immaginiamo di tenere il filo tra il pollice di una mano e l’indice dell’altra; a questo punto possiamo muoverlo su e giù per la superficie del dente, fino alla gengiva e pulire così in profondità, rimuovendo i residui di cibo e la placca batterica. Successivamente, passiamo il filo tra i denti attraverso dei semplici e delicati movimenti orizzontali.

Metodo delle bacchette di plastica

Con il “metodo del cappio”, il rischio di causare danni all’interno della nostra bocca viene notevolmente ridotto perché non c’è pressione e si diminuiscono le possibilità di compiere gesti maldestri. Bisogna solo armarsi di tanta pazienza e fare un po’ di esercizio. Tuttavia, oggi esistono delle bacchette di plastica che tengono il filo, nate appositamente per facilitare il procedimento di pulizia.

Prevenzione

Probabilmente, non esiste un metodo ritenuto più utile rispetto ad un altro o una strategia più efficace attraverso cui curare la nostra igiene orale, ma ciò che conta è la quotidiana prevenzione. Dedicarci alla cura dei denti con cautela e costanza è il vero segreto per salvaguardare la nostra preziosa salute.

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